Piano Sanità, Tajani: “Serve grande cambiamento sulla tutela della salute”

"Presenteremo il nostro piano strategico sanitario ai ministri, ai segretari di partito, a tutte le forze politiche. Serve una grande riforma, noi apriamo un dibattito oggi con proposte concrete". Lo ha affermato il vicepremier, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, in occasione della conferenza stampa, alla Camera, di FI, sul rilancio del Servizio sanitario nazionale e per la campagna estiva di visite negli ospedali italiani.
"Questa e' la più importante iniziativa che Forza Italia intraprenderà durante la stagione estiva. Un lavoro che vedrà impegnati tutti i nostri parlamentari e dirigenti sul territorio per accendere i riflettori sul tema salute che preoccupa di più gli italiani". Cosi il segretario di Forza Italia Antonio Tajani parlando dell'iniziativa organizzate dal suo partito sul tema sanità". Presenteremo un piano strategico. Accenderemo i riflettori per tutto ciò che riguarda la tutela della salute", ha aggiunto, insistendo su come vi sia la "necessita' di avere più medici e infermieri". "Serve imprimere al nostro Paese un grande cambiamento. Alcune cose sono state fatte", ha continuato.
"C'è un tema fondamentale che è quello della medicina del territorio per alleggerire la presenza negli ospedali e nei pronto soccorso. Non deve andare in ospedale gente che non ha bisogno di andare in ospedale", ha sottolineato, presentando il piano strategico di FI per il Ssn. Il nostro – ha proseguito Tajani – è un 'piano strategico' per il servizio sanitario pubblico in 11 punti: dalla riforma della medicina generale al controllo delle liste d'attesa e alleggerimento del pronto soccorso, alla prevenzione della violenza e tutela del personale sanitario, passando per i percorsi agevolati per le patologie ad alta incidenza e croniche. E ancora: una maggiore integrazione tra ospedale e territorio con l'obiettivo di di aumentare di 50-100mila unità il numero dei posti letto; l'assunzione di 10mila medici e 20mila infermieri e l'introduzione del reato di aggressione ad addetto di servizio pubblico per il personale sanitario”.
La Repubblica